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23 July 2021
Vent’anni e una bandiera da sventolare alta
Arianna Valloni e l’emozione della Cerimonia d’Apertura di Tokyo2020
Arianna Valloni ha vent’anni e probabilmente si renderà conto solamente fra qualche giorno di quanto immensa sia l’opportunità che con passione e sacrificio si è conquistata.
Le Olimpiadi sono da sempre quel mix meraviglioso di mostri sacri e atleti che difendono bandiere addirittura difficili da riconoscere, di palestre e piscine condivise da atlete e atleti che festeggiano solo se è d’oro e atlete e atleti che sono già euforici per il semplice gusto di esserci.
Per Arianna, probabilmente vale l’una e l’altra cosa: esserci, sognare, godersela, provarci e vivere alla grande il regalo più bello che si è fatta, passando ore ed ore in piscina fin da quando era molto piccola. Quando dopo lo show registra un vocale la voce è ancora emozionata ma si potrebbe dire anche “stanca” perché la giornata della Cerimonia fra spostamenti e lunghe attese parte sempre prestissimo. Ma probabilmente il dolore dei tacchi alti non può nulla contro la gioia del portare la bandiera del proprio paese alla Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici: “Siamo appena rientrati dalla Cerimonia (sono le 23 a Tokyo, ndr) ed è stata un’emozione bellissima, sono felicissima, mi tremavano le gambe ed ho anche avuto paura di fare una figuraccia su questi tacchi! Invece è andato tutto molto bene, è stato tutto stupendo, peccato non aver avuto il pubblico, siamo un po’ dispiaciuti, probabilmente sarebbe stato ancora più emozionante ma sono certa che mi porterò questi momenti con me per tutta la vita. Non so se mi succederà ancora per cui non voglio dimenticarmela mai più”.
Arianna Valloni sarà anche la prima sammarinese in gara, la biancazzurra scenderà in vasca nei 1500m stile libero (competizione all’esordio olimpico nel femminile) lunedì 26 luglio mentre il prossimo 28 luglio sarà al via delle batterie degli 800m stile libero.
23 July 2021
I Giochi della rinascita sono cominciati
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 si aprono con una Cerimonia suggestiva ed emozionante.
C’è un’atleta che corre sola, al centro dello Stadio Olimpico di Tokyo. Perché oggi il mondo riparte ma è la solitudine il sentimento che ha caratterizzato la vita recente del pianeta e soprattutto degli atleti. Cinque anni dal saluto caldo di Rio, cinque anni lunghissimi che hanno portato le Olimpiadi 2020 al 2021 costringendo il Giappone al secondo grande sacrificio dopo la cancellazione dell’edizione ’48. E’ la prima edizione della storia ad essere disputata in un anno dispari e si apre con la prima Cerimonia olimpica senza pubblico. I boati sono timidi applausi ma così come l’atleta che corre sola al centro dello Stadio rinasce da un seme che diventa pianta e poi bosco e così come un cuore e un corpo umano fatti di corde e ballerini tornano a pulsare, Tokyo celebra soprattutto la rinascita, il trionfo della vita e della voglia di ricominciare sulla malattia e le difficoltà causate della pandemia. E’ la seconda volta che Tokyo ricomincia dalle Olimpiadi, nel ’64 erano trascorsi meno di 20 anni dallo sgancio delle bombe di Hiroshima e Nagasaki e tornarono in Giappone anche i paesi che avevano firmato quei terribili ordini di distruzione. Oggi si ricomincia dopo la pandemia, si ricomincia da qui, dai fuochi d’artificio dello Stadio Olimpico, dai sorrisi dei volontari, dalla bellezza dell’arte e delle arti giapponesi messe al centro del grande show inaugurale ma soprattutto dalla passione indomabile degli atleti che sfilano uno dopo l’altro nelle loro divise multicolor, nei loro stili così diversi e unici, nei loro saluti alle telecamere, nei volti finalmente sereni, nelle bandiere tenute alte con orgoglio e passione in molti casi da un ragazzo e una ragazza, innovazione voluta quale segnale per l’integrazione. Perché dalle Olimpiadi, da sempre, partono segnali importanti e messaggi epocali.
Per San Marino ci sono Arianna Valloni e Myles Amine, così diversi nella loro fisicità, così felici nel loro avanzare all’interno dello stadio. Una giovane nuotatrice qualificata “last minute” pronta ad una sfida impari con le più forti al mondo, un lottatore figlio di migranti che ama i colori biancazzurri come solo chi vive così distante riesce ad amare. Myles sa che su di lui ci sono grande aspettative e non lo nega. Dietro al fiero Capo Missione Federico Valentini ci sono Alessandra Perilli e Gian Marco Berti che diciamolo, sono le nostre star, e Paolo Persoglia che ha l’onore di portare il judo sammarinese dove il judo è nato. Sulle tribune i Capitani Reggenti accolgono i nostri ragazzi, il Paese li spinge attraverso il loro saluto all’impresa.
Il resto della Cerimonia è il giusto mix di tradizione e innovazione, la tradizione dei riti olimpici, gli alzabandiera del vessillo a cinque cerchi e di quello del Giappone, i giuramenti di giudici e atleti, il discorso del Presidente del CIO Thomas Bach e la formula di apertura dell’imperatore Naruhito, l’innovazione della tecnologia giapponese, balli, musica, colori, led e proiezioni. Poi i fuochi d’artificio. Boom. I Giochi sono iniziati, saranno Giochi senza dubbio complessi ma come tutti i Giochi Olimpici… unici. Il mondo ne colga l’essenza, il messaggio, la gioia.
Divertitevi come si diverte chi prende parte all’evento più importante al mondo. Anche se lo guardate da casa. E sostenete i nostri ragazzi, ne hanno bisogno.
Buona Olimpiade a tutti.
Alan Gasperoni
Foto: Ferdinando Mezzelani