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Dominio di Gian Marco Berti nelle quali del trap maschile, Alessandra Perilli seconda in quelle femminili

Nel rovente shooting center di Asaka l’unica cosa fresca sono i cervelli di Alessandra e Gian Marco. Lucidi, precisi, concreti, sereni. Alessandra Perilli e Gian Marco Berti, entrambi guidati da Luca Di Mari, dominano la scena della prima giornata di qualificazioni del tiro a volo a Tokyo 2020. Per entrambi un solo errore per un parziale di 74/75 che lancia Gian Marco in vetta alla classifica maschile pari merito con altri quattro atleti, il portacolori del Kuwait Al Faihan, il tailandese Sresthaporn, il ceco Liptak e l’italiano De Filippis. A 73/75 inseguono addirittura in 9. La gara è più che mai aperta ma intanto, a due terzi del cammino, siamo lì.

Stesso risultato per Alessandra Perilli che però deve accontentarsi del secondo posto parziale visto che la veterana slovacca Stefecekova (argento a Londra e Pechino) ha chiuso il giro con l’en plein 75/75. Pari merito con Alessandra solamente l’italiana Silvana Stanco mentre a quota 33 ci sono Scanlan (AUS) e Subbotina (RUS). Anche tra le ragazze i conti si faranno domani quando altri 50 piattelli (due serie da 25) completeranno la classifica e decreteranno le sei migliori concedendo l’accesso alla finale. La Perilli spara alle 9 e alle 11.05, Berti alle 9.50 e alle 11.55 (orario giapponese, -7 ore per chi segue da San Marino). Alle 14.30 la finale femminile, un’ora dopo quella maschile, ma oggi vengono i brividi anche solo a parlarne. Ci vuole calma, tanta calma. Come quella mostrata nella mattina giapponese dai nostri due Campioni.

Il tempo non convince, per Arianna Valloni l’esordio olimpico è complicato

Si era preparata a puntino, lavorando con convinzione e con lo spirito di sacrificio che ne contraddistingue la pur giovane carriera. In vasca con il suo tecnico, con il tecnico federale e per un po’ di settimane anche con quel mostro sacro delle lunghe distanze che è Gregorio Paltrinieri, voleva migliorare il suo record personale, superare quel 16:45:40 con il quale si presentava al via dei Giochi Olimpici e mettere alle spalle qualche atleta in più ma il cronometro le ha detto “no” e per Arianna Valloni la gara della vita si è trasformata in una grande delusione.

Ma per lei solo applausi.

“Ho sentito tanto l’emozione – racconterà la portabandiera biancazzurra a fine gara con gli occhi lucidi- speravo in un buon risultato e invece mi tengo l’esperienza, piango un pochino e torno a lavorare più carica di prima. Purtroppo -prosegue- gli allenamenti mi stavano dicendo che il tempo che speravo di fare era nelle mie corde, mi sentivo bene, purtroppo però è andata male. Adesso mi rimbocco le maniche per gli 800m che non sono la mia specialità ma nei quali spero di trovare il riscatto”.

Arianna Valloni si terrà la soddisfazione di essere una delle prime tre atlete scese in acqua per una gara olimpica nei 1500m femminili (disciplina che entra nel programma solo quest’anno) e di essersi messa alle spalle la maltese Gatt. Il suo 15:54:64 la piazza al secondo posto di batteria, 32esimo finale. Davanti a tutti, nelle batterie, ha chiuso Kathleen Ledecky detentrice del record mondiale e lanciatissima verso l’oro. Quarta l’italiana Simona Quadarella. Fuori dagli 8 posti che valgono la finale l’altra azzurra Martina Caramignoli.

Arianna potrà riscattarsi alle 19.02 (le 12.02 a San Marino) del prossimo 29 luglio quando sarà in vasca per le batterie degli 800m stile libero, perchè lo sport offre sempre un’altra chance…

Alan Gasperoni